[CAPIRE IL TUO RUOLO PER ARRIVARE AL SUCCESSO]

Girando per le Aziende, Spesso e volentieri trovo di fronte a me persone nel posto giusto con il ruolo sbagliato!

Parlo di dipendenti con palesi caratteristiche da leader/imprenditori (LUPI) e imprenditori con caratteristiche da dipendenti (BARBONCINI), che nessuno assumerebbe tra l'altro


Sia chiaro  che di per sè non c'e nulla di male a essere imprenditore o dipendente, i 2 ruoli sono il fulcro del successo di un azienda,  ma è fondamentale capire  chi è portato ad assolvere un ruolo piuttosto che l'altro

 "E' importante  chiarire come riconoscere il proprio “ceppo genetico” da imprenditore o dipendente e  seguirlo sia un pilastro fondamentale delle proprie possibilità di raggiungere la felicità e la realizzazione personale"

In questo post grazie all'ausilio di uno straordinario articolo di FRANK MERENDA. vi racconto come riconoscere se siete un "LUPO o un BARBONCINO"

Partiamo  dal principio:
Il tetto della Prosperità è sostenuto da forti pilastri, praticamente inscalfibili,  che guidano e sostengono ogni sforzo verso il successo, 
questi sono:
 l'ENERGIA , INTEGRITA', LA SISTEMATICITA' ,LA SINCERITA', L'EMPATIA , L'IMPARZIALITA' E LA FIDUCIA IN SE'.

Nel mio lavoro incontro spesso imprenditori di piccole e medie imprese che posseggono per natura e/o hanno potenziato queste caratteristiche nel tempo,
sono imprenditori che tutti i giorni sconfiggono la crisi.
Mentre tutti si lamentano della situazione economica gli imprenditori italiani investono, innovano, promuovono, commercializzano e portano a casa i risultati.

Sono persone che pur coscienti delle difficoltà non delegano Mai la responsabilità del successo o fallimento.

Vanno oltre una burocrazia e un governo che impongono regolamenti assurdi, un’alta imposizione fiscale e servizi non sempre (quasi mai) all’altezza della situazione.

Sono in pochi a riconoscere il loro vero VALORE.

Nessuno li ringrazia, ma la maggior parte dei posti di lavoro che vengono creati non dipendono dall’ultimo decreto o legge del parlamento in materia di occupazione (che anzi spesso complica le cose), ma dagli sforzi e dagli investimenti economici di questi individui.

La stampa e i mezzi di informazione, raramente parlano di loro. salvo non si parli di "evasione". 

Malgrado tutto continuano ad investire, a ricercare, a tentare di innovare, ad assumere e a progettare il futuro.

Vanno oltre la mancanza di soldi, i guadagni che non arrivano, la mancanza di tempo per se e per la propria famiglia.

C'è sostanzialmente un motivo per cui nonostante le mille difficoltà queste persone sono dure a morire, 
 SONO DEI  "LUPI "

E I LUPI NON GIRANO CON I BARBONCINI!


Vi sono piccolissime differenze genetiche tra un lupo e un barboncino, nell’ordine dello 0,000001%. Eppure quella piccolissima variazione genera un’enorme differenza in termini di comportamento e di attitudine da parte delle due specie di animali.
Un barboncino è abituato a mangiare e bere dalla ciotola che si riempie in automatico ogni giorno. Dormono sul divano, sgranocchiano biscottini durante il giorno e i loro padroni li portano a fare i bisognini in fondo alla strada ad orari prestabiliti.
I lupi vivono nei boschi, affrontano ghiaccio e neve, marcano grandi territori con l’urina, dormono all’aperto sul terreno e mangiano ciò che si procurano cacciando.
I barboncini vivono in cubicoli chiamati “cuccia”.
I lupi vivono liberi.
Pare chiaro anche al lettore più distratto a questo punto che il barboncino rappresenta la naturale pulsione di una grande maggioranza di persone nello svolgere una tranquilla vita da dipendente con lo stipendio “sicuro” tutti i mesi.
Il lupo rappresenta invece la pulsione per la libertà assoluta, la voglia di esplorare l’ambiente e i propri limiti, guadagnare per quanto si vale e non dover dipendere da nessuno. Roba che solo venditori e imprenditori si possono permettere.
Ora, sia chiaro che non vi è nulla di “male” nell’avere pulsioni nell’uno o nell’altro senso, ma è importante invece chiarire come riconoscere il proprio “ceppo genetico” e seguirlo sia un pilastro fondamentale delle proprie possibilità di raggiungere la felicità e la realizzazione personale.
La faccio facile e la dico con parole semplici: Se dentro di te sei un barboncino, il mondo brutto e cattivo là fuori non fa per te. Ghiaccio e neve ti arruffano il pelo delicato e se dovessi alzare il culo e mangiare per quanto cacci, probabilmente faresti prima a diventare un cane vegano.
Ci sono molte persone che fanno il “venditore come ripiego”, oppure si schiantano il TFR dei genitori per “aprire un bar”, nell’illusione di diventare imprenditori. Tutte queste persone sono barboncini che cercano di entrare a far parte di un mondo selvaggio dove un branco di lupi non potrà mai accettarli. Di solito fanno una brutta fine.
Dall’altro lato però ci sono lupi che sono finiti per sbaglio in un allevamento di barboncini, nati e cresciuti in mezzo a loro e che sviluppano presto una forte insofferenza per quel tipo di vita comoda ma piatta e “noiosa” dal loro punto di vista.
C’è sempre dentro di loro quello che Jack London chiamava “Il richiamo della foresta”, ma nonostante siano progettati come lupi, spesso circondati da barboncini si scordano chi sono veramente e non riescono a comprendere appieno il loro vero potenziale.
Molti di loro rimangono “bloccati” in un recinto sotto la pressione sociale e le aspettative dei parenti e degli amici o più in generale del gruppo dei pari, e passano la vita a credere di essere dei barboncini .
Un barboncino crede sul serio che il giorno della sua nascita sia nato contemporaneamente da qualche parte un tizio in un altro reparto maternità, che ha la responsabilità di dargli un lavoro!
Un lupo sa di essere nato predatore, che il mondo è vasto e il suo territorio dipenderà da quanto diventerà abile, arguto, intelligente e forte tanto da farsi rispettare dagli altri. Più sarà “lupo” e libero, più il mondo sarà a sua disposizione.
Un barboncino crede di avere diritto alle ferie pagate, e di poter staccare esattamente alle 18.00 tutte le sere anche se il lavoro non è finito, perché alla fine “la casa è del padrone”.
Un lupo come venditore, sa che dovrà rimanere fuori spesso fino a tardi, dovrà saltare il pranzo per non farsi scappare una grossa preda nel primo pomeriggio e che dovrà stringere i denti in tempi di magra perché alla fine la sua caccia verrà premiata.
Un lupo che sia un vero imprenditore, sa per istinto che deve pagare regolarmente i suoi dipendenti, anche se questo significa iscrivere nuovamente ipoteca sulla propria casa, indebitarsi con le banche o chiedere altri tipi di favori a persone poco raccomandabili (mai capitato?).
I lupi lavorano 14 ore al giorno senza sosta mangiando riso e fagioli nell’attesa che il proprio business parta e i loro sforzi vengano premiati. Il barboncino beve il latte dalla ciotola e mangia i suoi croccantini e non rinuncia mai al suo week end a Pinarella.
Una delle cose che devo confessare tra i miei tanti limiti personali, è la mia assoluta incapacità di non “azzuffarmi” verbalmente con un certo tipo di persone.
Mi capita sempre. Vengo invitato a qualche cena, festa, riunione ecc… arrivo, mi siedo, mi presento e subito il mio cervello mi urla la parola:
“Barboncini!!!Barboncini!!!Barboncini!!!”
Con qualche eccezione, sono tutti dipendenti. Che sarebbe una cosa fantastica e lodevole SE non si lamentassero del loro capo stronzo, del fatto che non possono più permettersi un cellulare nuovo ogni mese, che devono rinunciare alla serata con il drink in mano a dondolarlo fuori da un locale che raduna altri barboncini come loro ecc…ecc…
Questi barboncini sono così. Finchè va tutto bene, pace. Appena ricevono qualche croccantino in meno dalla vita, diventano persone insopportabili, negative, irriconoscenti, irresponsabili, sempre pronte a puntare il dito o a lamentarsi di qualcosa o qualcuno.
Il ché, sinceramente, non sarebbe nemmeno così “brutto” se semplicemente mi lasciassero in pace e mi permettessero di entrare nel mio isolamento zen nel quale guardo tutti con compassione buddista e un amabile sorriso.
Il problema è che i barboncini hanno il cattivo gusto di chiedermi “cosa faccio” di mestiere. Se prima o poi sarai un imprenditore seriale, scoprirai come sia impossibile spiegare questo concetto ai barboncini. Finiranno dopo averti ascoltato con occhi a palla per qualche secondo a scrollarsi e chiederti:
“Sì ok, ma TU che lavoro fai?”
Dopo che gli iper-semplifico il concetto in modo che possa essere comprensibile a una procavia, l’inevitabile e desolante risposta è: “Ah vabbhé, ma tu sei stato fortunato!”.
Frase che in automatico fa scattare dentro di me la voglia di sangue e fa uscire il lupo che cercava di starsene buono buono senza aggredire nessuno. Lite della serata assicurata.
Lo so che magari non dovrei essere così sprezzante e indisponibile, ma confesso che è troppo divertente per perdere il vizio tutto di colpo 😀

I LUPI SONO GUERRIERI E PREDATORI

Alcune persone sono nate per combattere. E’ così da sempre. Sin dall’alba dei tempi esiste una stirpe guerriera diversa dal resto della popolazione che se non trova una battaglia da combattere, un proposito al quale dedicarsi, finisce per mettersi nei guai in un modo o nell’altro.
Dall’altro lato, non c’è niente di peggio di un lupo guerriero che non ha un lavoro adatto al suo carattere, non ha una “missione” e un proposito speciale.
Sfortunatamente, so per certo che moltissimi lupi che crescono nell’ambiente sbagliato, semplicemente diventano “evirati”, perdono lo spirito combattivo e si costringono a una vita da barboncino sul divano a guardare serie TV mentre sgranocchiano pop corn per il resto della loro vita.
Il problema, lo ridico per chi non ci arriva, non è essere un barboncino. Il barboncino è CONTENTO del suo stile di vita e va benissimo così.
Il lupo che si costringe o permette a forze o persone esterne di forzarlo a vivere una vita da barboncino, finisce inevitabilmente in depressione e la sua vita diventa per forza un inferno.

IL LUPO È LIBERO E DECIDE DEL SUO DESTINO LIBERAMENTE

Tornando a noi, essere un lupo è una strada per pochi. I barboncini sono sempre in maggioranza e lo saranno per sempre.
Capisco bene, essendoci passato, quanto sia difficile resistere al desiderio di accontentare tutti, di uniformarsi per essere pienamente accettato, di rinunciare a sè stessi, al proprio sogno di emergere nella vendita o di diventare un bravo imprenditore per seguire il richiamo del “branco di barboncini”.
Quello che posso dirti, per esperienza personale, è che la vita è dura. Nessuno sa picchiare forte come picchia la vita e se scegli la strada del lupo, a volte le darai e a volte le prenderai. Ci saranno giorni magari dove non troverai la ciotola di latte caldo.
Giorni dove ti verrà voglia di mollare. Dove le gambe ti cederanno e vorrai dire “Basta, non ce la faccio!”.
Sono quei giorni dove invece dovrai stringere i denti e ricordarti che sei un lupo che vive al freddo. Dovrai ricordarti che sentire i morsi della fame è il modo nel quale un vero lupo diventa più abile nel cacciare, più resistenze alle sferzate dell’ambiente e della vita e più forte di qualunque barboncino sulla faccia della terra.


A queste persone, ai veri imprenditori l'Italia deve Molto.
Sono delle persone speciali. 
F.M


Andrea Podda

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